Il metodo SOL

Sorto in Germania poco dopo il 1990, il “Safety through Organizational Learning (SOL)” è stato presentato da Fahlbruch e Miller come una metodologia di analisi degli eventi in profondità. I due autori, operanti tra il centro Ricerche per la Sicurezza dei Sistemi (FSS) dell’Università Tecnica di Berlino (TU Berlin) e la Rete Interdisciplinare di Ricerca nella Tecnologia Ferroviaria (IFV Bahntechnik), hanno proposto un metodo di analisi degli incidenti legati al fattore umano, identificando come obiettivi principali di questa analisi:
– Prevenzione: identificazione delle opportune raccomandazioni, dopo un analisi sistematica.
– Identificazione dei punti deboli del sistema: evidenziare gli errori attivi ed fallimenti latenti (Reason)
– Modellizzazione sistematica del sistema: modellazione delle dipendenze e delle interazioni sulla base di fattori identificati, come input potenziali nell’analisi probabilistica del rischio.
– Incremento del pensiero sistemico: conduzione e discussione di analisi degli eventi evidenziano dipendenze sistemiche e accoppiamenti stretti tra fattori tecnici, individuali e organizzativi (un percorso diretto di apprendimento organizzativo).

Come si vede la metodologia originale è connessa ad eventi occorsi, e quindi proposta come analisi a posteriori di accadimenti avversi, ma nulla vieta di vedere un metodo di analisi “post” evento come un ispiratore di una applicazione “ante” un possibile evento, e quindi utilizzare la procedura stessa in una logica rovesciata, di analisi di scenari al fine di determinare una valutazione del ciclo produttivo e degli addetti ad esso.

In tale ottica è possibile valutare una attività o una procedura operativa con l’obiettivo di dare una caratterizzazione tipologica alle situazioni, e contemporaneamente pesarle per ipotizzare un effetto in relazione ai possibili fattori di pericolo espressi e, una volta dimensionato il possibile danno, proiettarli come rischi in una scala analoga a quanto abbiamo visto in precedenza.
Quindi, nello stesso momento in cui si analizza una tipologia lavorativa per visionarne i contenuti propri, sempre rispetto al ciclo produttivo in cui essa stessa è inserita, ci possiamo porre la serie di domande per:
– segmentare l’attività in operazioni elementari;
– verificare i fattori di pericolo associati;
– valutare le relazioni con il sistema aziendale;
– determinare un valore di pericolo / gravità per assegnare un livello di rischio.

Essere ben informati è fondamentale

Lo sapevi che Massimo Franchini, il titolare di Studio Sicurezza Ambiente, ha pubblicato un saggio specifico, “La valutazione del rischio nelle organizzazioni“? Si tratta di una guida innovativa sulla metodica di valutazione dei rischi, vista come un elemento fondamentale per la gestione e il supporto concreto al sistema per la sicurezza e la salute in tutti i luoghi di lavoro.

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