Rischio Chimico

Rischio chimico: di che si tratta?
Il rischio chimico in ambiente di lavoro è riconducibile all’insieme dei rischi per la sicurezza e per la salute, connessi con la presenza, nell’ambito dello svolgimento delle lavorazioni previste dal ciclo produttivo valutato, di agenti chimici pericolosi.

Quali azioni si possono concretizzare per affrontare in contesti diversi i problemi da esposizione ad agenti chimici?

Come definire il rischio?
Per rischio chimico si intende quello determinato da uno o più pericoli per la salute dei lavoratori derivante dal contatto e dall’utilizzo di agenti chimici pericolosi, sostanze e preparati classificati come tali dalla normativa in vigore, considerando le loro caratteristiche chimico-fisiche e tossicologiche.

Quali aziende sono più esposte al rischio chimico?
Lo sono ad esempio  le industrie che hanno uno o più processi chimici al loro interno, le vetrerie, i cantieri navali, i laboratori di ricerca clinica, gli ospedali, le imprese di pulizie e di disinfezione, le imprese edili, le carrozzerie.

Perché queste aziende sono così esposte al rischio chimico?
Se nello svolgimento delle attività produttive si utilizzano colle, vernici, solventi, smalti e abrasivi potenzialmente pericolosi, di conseguenza vengono esposti gli operatori.

Quali danni alla salute rischiano i lavoratori?
Possono instaurarsi irritazioni alla pelle, ustioni, intossicazioni fino a patologie gravi come tumori.

Come intervenire nei confronti del rischio chimico?
Con la collaborazione di Studio Sicurezza Ambiente, che da più di 25 anni supporta aziende di diversi settori nella gestione del rischio da esposizione ad agenti chimici, operando in base alle indicazioni del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, la norma UNI EN 689:1997 e applicando innovativi metodi di determinazione del rischio, tra cui il metodo MoVaRisCh.

Come si può agire:

  • Analizzando la lista degli agenti chimici utilizzati in azienda, la frequenza di utilizzo e le mansioni in cui queste sostanze sono impiegate, le loro schede di sicurezza.
  • Comprendendo se i dispositivi di protezione individuale e collettiva forniti sono adeguati.
  • Redigendo il Documento di Valutazione del Rischio Chimico, in cui indicare qual’è  veramente il livello di rischio a sono esposti i lavoratori e come ridurre l’esposizione, mantenendola a livelli accettabili. Se alcuni agenti chimici sono troppo pericolosi, questi vanno sostituiti con altri meno pericolosi. Se necessario, vanno sostituiti i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) con altri più efficaci.
  • Stabilendo assieme al Medico Competente le visite mediche di sorveglianza a cui dovranno essere sottoposti i lavoratori coinvolti in attività a rischio chimico, e la loro periodicità.

Essere ben informati è fondamentale

Lo sapevi che Massimo Franchini, il titolare di Studio Sicurezza Ambiente, ha pubblicato un saggio specifico, “La valutazione del rischio nelle organizzazioni“? Si tratta di una guida innovativa sulla metodica di valutazione dei rischi, vista come un elemento fondamentale per la gestione e il supporto concreto al sistema per la sicurezza e la salute in tutti i luoghi di lavoro.

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